2023 Sacro Cuore di Gesù - Apostole Sacro Cuore

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 2 giugno 2023 - 🕑 4 minuti
Mese di giugno dedicato al Sacro Cuore di Gesù

In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
(Lc 15,3-7)

Non c’è peccato da cui l’amore di Dio non possa liberarci L'amore di Dio è un amore dinamico, Dio ama cercandoci! E poco importa se siamo in una situazione infernale, non c’è peccato da cui l’amore di Dio non abbia il potere di tirarci fuori. Gesù ha un cuore e già questo dovrebbe farci riflettere molto. Il Vangelo ci rivela anche cosa c’è nel cuore di Gesù e come esso ragiona. Il Vangelo di Luca più di ogni altro Vangelo sembra avere la preoccupazione di farci capire per bene la dinamica del cuore di Gesù per questo ci racconta molte storie che hanno come sfondo la misericordia.

… Ci sarebbe molto da dire ma forse l’unica cosa che oggi dobbiamo fissare nella nostra mente è questo: l’amore di Dio non è un amore statico, non è un amore che se ne sta fermo da qualche parte del cielo, ma è un amore dinamico, un amore in uscita. Dio ama cercandoci!
 
Egli non ama e basta, ma ama venendoci a cercare lì dove siamo. E importa poco se siamo in una situazione paradisiaca o infernale, Egli ha a cuore quello di venirci a prendere ovunque siamo finiti.

Dio ha il potere di tirarci fuori da tutti i peccati. Non c’è situazione o peccato che l’amore di Dio non abbia il potere di raggiungere e tirarci fuori.
 
Per Gesù ognuno di noi vale tutto!

Siamo amati di un amore che rischia sempre tutto per noi! “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?”.
 
Sembra così ovvio quello che Gesù afferma che ci verrebbe da pensare che effettivamente lo sia. Ma la verità è un’altra: nessuno metterebbe a rischio le sue novantanove pecore per andare alla ricerca di una sola smarrita. Quello che per noi non è scontato, per Dio invece è ovvio. Ognuno di noi è quella pecorella smarrita.
 
Ognuno di noi prima o poi si ritrova perduto da qualche parte, ed è bello pensare che siamo amati di un amore che rischia sempre tutto per noi, anche se noi non siamo convenienti, anche se noi non risultiamo un rischio da correre.
 
Per Gesù ognuno di noi vale tutto. Uno è l’unico numero che Dio conosce diceva un grande teologo. E quando ci fermiamo a domandarci perché, l’unica cosa che possiamo constatare è solo una Sua immensa gioia nel far questo: “Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta”. Perché è felice? Perché gli diamo gioia?
 
Credo che questo sia un mistero come lo stesso motivo del perché ci ha creati, del perché ha mandato Suo Figlio a morire per noi, del perché ci abbia introdotti nel Suo Amore Trinitario.
 
Rimane un mistero il vero motivo, forse perché noi non accettiamo di essere amati senza un motivo calcolabile come noi solitamente facciamo. È un dato di fatto che la nostra vita lo riempie di gioia.
 
Che la nostra felicità lo fa felice.
Che la nostra realizzazione gli dà Gloria.
 
Possiamo solo constatare di essere amati così, e penso che dobbiamo arrenderci davanti ad ogni tentativo di volerne dare per forza una spiegazione. Non è forse l’esperienza di questo amore che ci salva la vita perché rende ciascuno di noi unico e irripetibile?
 
Noi non siamo amati come tutti.
Noi siamo amati come nessuno mai.
 
Ognuno di noi può dire che non solo esiste un Solo Dio, ma che per Dio esiste sempre “solo” ognuno di noi.
Don Luigi Maria Epicoco
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