Sinodo 2021-2023
Sinodo sulla sinodalità per una Chiesa sinodale
Anche noi come cristiani siamo interpellati in questo momento importante di svolta e di cambiamento. Riportiamo di seguito alcuni passaggi dell'omelia di apertura del sinodo di Papa Francesco, avvenuta il 10 ottobre, come motivo di riflessione personale e comunitario.
Un tale, un uomo ricco va incontro a Gesù mentre egli aperte” andava per strada” (Marco 10, 17).
Molte volte i Vangeli ci presentano Gesù “sulla strada”, mentre si affianca al cammino dell'uomo e si pone in ascolto delle domande che abitano e agitando il cuore. Così, Egli ci svela che Dio non alberga in luoghi asettici, in luoghi tranquilli, distanti dalla realtà, ma cammina con noi e ci raggiunge là dove siamo, sulle strade a volte dissestate dalla vita.
E oggi, aprendo questo percorso sinodale iniziamo con il chiederci tutti - Papa, Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose, sorelle e fratelli laici -: noi, comunità cristiana, incarniamo lo stile di Dio, che cammina nella storia e condivide le vicende dell'umanità?
Siamo disposti all'avventura del cammino o, timorosi delle incognite preferiamo rifugiarci nelle scuse del” non serve” o del “si è sempre fatto così”? Fare sinodo significa camminare sulla stessa strada camminare insieme guardiamo a Gesù che sulla strada da prima incontro all'uomo ricco, poi ascolta le sue domande e infine lo aiuta a discernere che cosa fare per avere la vita eterna.
Incontrare ascoltare discernere tre verbi del sinodo.
Incontrare. Il Vangelo si apre narrando un incontro. Un uomo va incontro a Gesù, si inginocchia davanti a lui, ponendogli una domanda decisiva: “Maestro buono, cosa devo fare per avere la vita eterna?”.
La domanda così importante esige attenzione, tempo, disponibilità ad incontrare l'altro e a lasciarsi interpellare dalla sua inquietudine. Il Signore è disponibile all'incontro. Niente lo lascia indifferente, tutto lo appassiona. Egli sa che un incontro può cambiare la vita. Anche noi che iniziamo questo cammino siamo chiamati a diventare esperti nell'arte dell'incontro.
Non nell'organizzare eventi o nel fare una riflessione teorica sui problemi, ma anzitutto nel prenderci un tempo per incontrare il Signore e favorire l'incontro tra noi. Un tempo per dare spazio alla preghiera e all'adorazione.
L'incontro ci cambia e spesso ci suggerisce vie nuove che non pensavamo di percorrere. Tutto cambia quando siamo capaci di incontri veri con Lui e tra di noi senza formalismi e senza trucco.
Ascoltare
È un vero incontro nasce solo dall'ascolto.
Gesù, infatti, si pone in ascolto della domanda di quell'uomo e della sua inquietudine religiosa ed esistenziale. Non da risposta di rito ma offre una soluzione preconfeziona, non fa finta di rispondere con gentilezza solo per sbarazzarsene e continuare per la sua strada. Semplicemente lo ascolta.
Tutto il tempo che sia necessario, lo ascolta, senza fretta. E “ la cosa più importante” non ha paura, Gesù, di ascoltarlo con il cuore e non solo con le orecchie. Chiediamoci, con sincerità, in questo itinerario sinodale: come stiamo noi con l'ascolto? Come va l'udito del nostro cuore? Permettiamo alle persone di esprimersi, di camminare nella fede anche se hanno percorsi di vita difficili, di contribuire alla vita della comunità senza essere ostacolate rifiutate o giudicate? Fare il sinodo e porsi sulla stessa via del Verbo fatto Uomo e seguire le sue tracce ascoltando la sua Parola insieme alle parole degli altri. Lo Spirito ci chiede di metterci in ascolto delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione.
E anche in ascolto del mondo delle sfide e dei cambiamenti che ci mette davanti. Le certezze tante volte ci chiudono… ascoltiamoci dunque a vicenda!
Discernere
Il Sinodo è un cammino di discernimento spirituale, di discernimento ecclesiale, che si fa nell'adorazione nella preghiera a contatto con la Parola di Dio. Essa orienta il Sinodo perché non sia un convegno di studi o un convegno ecclesiale o un congresso politico, ma un evento di grazia, un processo di guarigione condotto dallo Spirito.
In questi giorni Gesù ci chiama, come fece con l'uomo ricco del Vangelo, a svuotarci, a liberarci di ciò che è mondano e anche delle nostre chiusure e dei nostri modelli ripetitivi; ad interrogarci su cosa ci vuole dire Dio in questo tempo e verso quale direzione vuole condurci.
Buon cammino insieme! Che possiamo essere pellegrini innamorati del Vangelo, aperti alle sorprese dello Spirito Santo. Non perdiamo le occasioni di grazia dell'incontro, dell'ascolto reciproco, del discernimento.
Che la gioia di sapere che, mentre cerchiamo il Signore, è Lui per primo a venirci incontro con il suo amore.