Incontro a Borgonovo di Bologna
9-11 Aprile 2019
Nei giorni 9 – 11 Aprile 2019 si sono riunite le A. S. C. di due Centri: Parma e Chiavari, presenti le due Responsabili di Centro: Orzenini Grazia e Massucco Maria Luisa; in tutto 15 persone alle quali lo Spirito Santo ha suscitato il bisogno d’incontrarsi, abbracciarsi, guardarsi negli occhi, viso a viso e ha donato di assaporare e vivere questa esperienza con intensità, gioia di vere sorelle che si amano. Le quattro meditazioni di Padre Attilio Fabris hanno aperto il cuore alla consapevolezza della presenza del Signore nel quotidiano della nostra vita e del Suo Amore immenso, fuori misura.
Nella prima meditazione il Padre ha parlato del “tempo”, come luogo ove siamo chiamate per dire sì alla vita che ci viene donata, per essere testimoni e continuare il nostro cammino sull’onda del Padre Fondatore e dei Santi nostri Patroni. Occorre che il sì sia costante, in unione con la grazia che viene dall’alto, per scegliere ragionevolmente la via della vita e non quella della morte (Ger 21,8). Il Signore è esigente, non chiede qualcosa, ma tutto, come condizione per seguirlo sulla sua via, che è quella della Croce.
Nella seconda meditazione ha parlato della salvezza: “tutto faccio per la salvezza della mia anima e di tutte le persone che mi vivono accanto, donate a me dall’Amore di Gesù Risorto”. Una sequela impegnata: ciò che vogliamo, ciò che amiamo; comunque, chi fa crescere è Dio attraverso le vie che ha scelto, individualmente, per ciascuna di noi. Non è una conquista, ma, staccandosi da tutte le passioni, lasciamo che lo Spirito Santo ci invada, sprofondandoci in Lui.
Nella terza “l’esperienza personale della prova”. La prova non è negativa perché ci fa avanzare, ci purifica, ci costringe a combattere e "in questa battaglia ognuna sarà coronata (S. Agostino)". La prova ci permette di avere la consapevolezza di quello che veramente si è perché è finalizzata a togliere da ciascuna di noi tutte le scorie. Se facciamo un sincero e profondo esame del nostro io “minuscolo” e ci scopriamo di essere peccatrici, poi, rivolgendoci a Dio, ci stupisce sapere quanto ci sia stato vicino, Lui che non è fatto a nostra immagine, come noi lo pensiamo, ma è altro da noi. La prova, allora, è il luogo dove Dio si trova per abbracciare la sua creatura, che è sua figlia, le fa sperimentare la sua misericordia con il dono enorme dell’essere salvata.
Nella quarta e ultima meditazione Padre Attilio risponde alla quotidiana domanda: “quando devo mettermi in cammino?” Il tempo scorre come la sabbia e, quando è passato, non si può tornare indietro. Il tempo è l’oggi, è adesso, ora, dove Dio mi incontra. Il Signore è qui, sempre, in questo luogo che io abito. Allora occorre accoglierlo, in questa mia storia dove accadono cose straordinarie, perché Dio si inserisce anche nelle piccole grandi cose.
In questi giorni c’è stato un momento di fraternità, che ha dato a Grazia Orzenini l’opportunità di porci delle domande tratte da due passi del Vangelo che ha commentato mettendo a confronto e in parallelo due guarigioni operate da Gesù.
La prima, quella dell’infermo che aveva il desiderio, ma non la volontà di guarire e sostava inerme presso la piscina di Betzatà (Gv 5,11); la seconda, quella del paralitico trasportato da alcuni uomini (Lc 5,18), molto solerti e pieni di fede. Grazia, rivolgendosi a noi, ci ha poi chiesto: a quali dei due infermi ciascuna pensa di assomigliare? A Gesù è bastato il desiderio che l’infermo aveva e gli ha ordinato di alzarsi, quindi di risorgere dalla sua apatia e di mettersi in cammino; lo stesso ha fatto con il paralitico.
Noi ci alziamo? Vogliamo camminare?
A conclusione Grazia ci ha voluto segnalare due doni che forse ci erano sfuggiti: il primo “l’anno giubilare” da vivere come anno di grazia; il secondo “papa Francesco”, religioso, consacrato, gesuita; il terzo “Elba, la Presidente Generale”, che ci fa respirare il mondo.
Poi ci siamo suddivise in tre gruppi per poter condividere le mozioni interiori, che, in ciascuna di noi, hanno suscitato le riflessioni di Elba riportate nella sua lettera sulla circolare di Gennaio-Febbraio 2019 alle pagine 1-6.
Abbiamo analizzato i temi indicati in neretto nelle pagine 4 e 5 e constatato come il Signore abbia costruito solide fondamenta, nel profondo di ciascuna Apostola, in concorde armonia fra di noi. Chiediamo al Signore di vivere nella fedeltà alla nostra consacrazione, vissuta e amata, insieme, come Apostole del Suo Cuore, l’una accanto all’altra.
Infine, tutte sappiamo che il giorno 10 Aprile ricorre il compleanno di Nidia; con una grande torta abbiamo festeggiato i suoi novanta anni. Emozionata e anche sorridente ha ricevuto i nostri piccoli regali, il nostro affetto, la gratitudine per ciò che Dio attraverso la sua vita ha voluto trasmetterci. Una esplosione di gioia. Deo Gratias.
Lucrezia ASC